San Francesco di Paola, un amico speciale
Tutti i calabresi lo conoscono come il Patrono della Calabria, il santo a cui gli abitanti di questa Regione –tutti, indistintamente- sono devoti. A lui siamo abituati a rivolgerci quando siamo disperati, quando abbiamo bisogno di conforto e da lui, nel santuario di Paola, ci fermiamo sempre, passando dal paesino che ne ospita la casa e i confratelli, così come ci si ferma a salutare un amico quando si passa nella sua città. A Paola si va a piedi per chiedergli una grazia e Paola, con il suo Santuario dedicato al santo, è la meta del Sentiero di San Francesco, un viaggio spirituale e fisico che, come quello di Santiago de Compostela, attraverso i chilometri percorsi da soli o in gruppo, a piedi o in bicicletta, attraversando la montagna giù fino al mare, conduce da lui, da San Francesco di Paola, il nostro amico speciale. Non tutti conoscono invece le caratteristiche umane, fisiche e folkloristiche che rendono San Francesco di Paola così amato dai calabresi.
Santo, eremita, miracoloso
La vita di Francesco è nota ai credenti. Nasce a Paola, da genitori devoti che, non riuscendo ad avere figli, si rivolgono a San Francesco d’Assisi per avere la grazia. In giovanissima età subentra un grave problema ad un occhio e la madre, Vienna da Fuscaldo, chiede nuovamente l’intervento del santo di Assisi. Francesco guarisce e passa un anno come oblato presso il convento francescano di San Marco Argentano. Dopo questo anno la sua vocazione diventa chiara: Francesco vuole fare l’eremita. Ancora adolescente egli si ritira a vivere nei luoghi in cui oggi sorge il Santuario di San Francesco a Paola, ma il suo desiderio di solitudine e preghiera è interrotto qualche anno dopo, quando viene raggiunto da altri che, come lui, sentono il desiderio di isolamento e di supplica a Dio. In questo periodo i seguaci iniziano la costruzione di quello che è oggi il Santuario. Questo movimento spontaneo di persone dedite alla preghiera e alla vita semplice diventerà in poco tempo la congregazione riconosciuta dalla Chiesa come Ordine dei Minimi che si espande in tutta Europa a pochi anni dalla sua fondazione.
Un caratterino niente male
Sarebbe un errore pensare che una persona così dedita alla preghiera e alla vita spirituale sia caratterizzata da un carattere mite e docile. San Francesco di Paola aveva un caratterino che non ammetteva soprusi, non accettava le storture ai danni degli indifesi e faceva sentire con foga la sua condanna. Anche questa sua caratteristica così poco spirituale, insieme alla dedizione assoluta a Dio e alla gioia dell’accoglienza lo fanno diventare molto amato e seguito dal popolo e i tanti miracoli che hanno caratterizzato la sua vita, ne hanno accresciuto la fama anche all’estero, tant’è che dalla Francia gli arriva ad un certo punto un invito a corte per intercedere a favore di re Luigi XI, molto malato. Inutile dire che Francesco rifiuta decisamente tale invito arrivato da un potente sino a che, dopo molti tentativi vani, ad opera di personaggi influenti del tempo, lo stesso Papa Sisto IV gli impone di andare, poiché intravede i vantaggi diplomatici e politici della presenza di Francesco alla corte di Francia. Questo capitolo francese della vita del nostro santo lo vede molto impegnato: Re Luigi IX infatti non guarisce dalla sua malattia, ma si converte e affida a Francesco i suoi eredi. Francesco, per onorare la promessa fatta al re, rimane in Francia cinque lustri.
La beatificazione
Alla sua morte, avvenuta il 2 Aprile del 1507 (un Venerdì Santo), la congregazione dei Minimi è già attiva in Francia, Spagna e Germania. Subito dopo la morte di Francesco, Papa Giulio II inizia l’iter per la beatificazione che avviene ad opera del successore, papa Leone X nel 1513. Infine, l’1 Maggio 1519 Francesco viene canonizzato. A Paola, il suo paese natale, il Santo viene celebrato ogni anno dall’1 al 4 Maggio, con una grande manifestazione ricca di eventi religiosi e folkloristici.
Un santo molto impegnato
San Francesco di Paola è un santo molto amato dalla gente e le tante chiese a lui dedicate che sono disseminate sul territorio nazionale e oltre ne sono la testimonianza. Molte città hanno proclamato San Francesco di Paola il loro Celeste Patrono (non solo in Italia) e in Calabria, Sicilia, e Regno di Napoli egli è stato scelto come Particolare Protettore. È il Patrono della Gente di mare della Nazione Italiana, ad opera di papa Pio XII e Papa Giovanni XXIII lo ha proclamato Speciale Patrono della Regione Calabria.
Devozione e amicizia
In Calabria, ma in generale al Sud, il rapporto con i santi è molto particolare. Con loro si parla ad alta voce, ci si litiga, si fanno reprimende se non esaudiscono le nostre richieste. Mia nonna, per fare un esempio, era molto devota a Santa Rita e aveva un quadretto che la rappresentava in camera da letto; ebbene quando si arrabbiava con la santa, voltava il quadro con la faccia al muro. A me, bambina che cresceva a Genova dalle suore, sembrava una cosa molto brutta, ma una volta diventata adulta mi sono trasferita in Calabria e ho imparato che la devozione e l’amore per i santi non è sminuito da questi gesti e che i santi sono membri della famiglia, con cui a volte, si litiga aspramente.
Il Santo “cazzilluso”
Parlando di San Francesco di Paola l’appellativo che spesso gli attribuisce la sua gente è “cazzilluso”, che sarebbe permaloso, irascibile. San Francesco infatti non è uno che se le tiene le cose che non gli vanno a genio, ma agisce in prima persona! ciò che lo fa arrabbiare maggiormente è la bestemmia. Ho sentito molti racconti di anziani che dicono con convinzione di essere stati bastonati nel sonno da San Francesco in persona per aver bestemmiato e tutti, nei loro resoconti non mostrano rabbia, ma accettazione della punizione perché “aveva ragione, ho bestemmiato”. Trovo molto bello questo rapporto con Francesco, questo uomo semplice, devoto a Dio e alla sua gente che ha instaurato un rapporto di complicità e amicizia con i fedeli. Il Santuario di Paola è un luogo di fede per i credenti, ma anche chi la fede non ce l’ha dovrebbe andarci, perché è un luogo di pace, che racconta una storia di passione, miracoli e preghiera. La storia di un uomo che ha vissuto la propria spiritualità in un contesto in cui la natura la fa da padrona, perché Francesco ha vissuto tutta la sua vita in perfetta armonia con la natura e le sue creature.